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Maurizio Morini, "Il Futuro del lavoro in Emilia Romagna"

FUTURO VIRALE #11

 

#FUTUROVIRALE, Maurizio Morini ospite dell'undicesima puntata

Maurizio Morini è un esperto di innovazione e marketing avanzato con alle spalle una significativa esperienza manageriale. Autore di diverse pubblicazioni e libri sui temi di gestione aziendale e Co-Autore del libro Il lavoro del futuro nell’industria a Bologna e in Emilia-Romagna (Pendragon, 2019). Dal 2003 professore a contratto dell’Università di Bologna, insegna materie manageriali alla seconda facoltà di Ingegneria. Ha collaborato all'istituto Cattaneo. In questa puntata di #FUTUROVIRALE parleremo di un tema molto caldo e complesso soprattutto in questo periodo: il lavoro. In particolare il futuro del lavoro a Bologna e più in generale in Emilia-Romagna.
 

 

Delineare le tendenze globali in atto nel mondo del lavoro

In questo momento la tendenza si costruisce su tre assi:

    1) Primo elemento, i lavori del futuro incorporeranno moli di conoscenza sempre più rilevanti, senza essere più solo dati ma gestione delle informazioni.
    2) Secondo elemento, i settori del futuro discenderanno dalle grandi aree di innovazione che sono la dematerializzazione dei canali e la uberizzazione dei fenomeni: nasceranno lavori che noi oggi non possiamo neanche immaginare.
    3) Terzo elemento, una progressiva discesa del numero di impiegati in lavori maggiormente ripetitivi.
Questo ultimo punto è largamente espresso nel suo libro “il lavoro del futuro nell’industria a bologna e in emilia-romagna

Dobbiamo pensarci come una comunità che vuole crescere insieme.


Focus Emilia Romagna

L’Emilia-Romagna è allineata con le economie più avanzate, in quanto ha una grande industria meccanica e biomedicale, che sono le più rilevanti dal punto di vista innovativo, per il fatto della grande competizione a livello mondiale.

> Cosa ci si deve aspettare da questa evoluzione nel territorio bolognese ma anche in tutta l’Emilia-Romagna?

La regione è storicamente molto forte, tra l’altro, nella meccanica, e proprio in questo settore si prefigura una viluppo che porterà ad un calo del 10% dei lavoratori interni al settore con una contropartita del 12% di occupati in nuove mansioni sempre nello stesso settore. Questo processo porta ad un aumento di lavori contenenti conoscenza.

Visto la caratteristica del territorio con grandi imprese in relazione con imprese di piccole dimensioni, le filiere necessitano oggi di utilizzare nuove logiche di integrazione, necessità resa più urgente con la pandemia.


Il binomio uomo ←→ macchina come si evolverà? cosa servirà per migliorarlo?

Non bisogna limitare la macchina e non permettergli di dare il meglio di sé, bisogna governare le macchine. Sono in atto cambiamenti fondamentali in questo percorso e si concentrano sulla rimodellazione della leadership, la leadership deve essere educata per potersi inserire in un contesto di un percorso innovativo.

è più difficile creare un leader che creare un esercito.

L’educazione e la cultura di tipo umanistico è fondamentale, lo sviluppo delle tecnologie parte dalla capacità di immaginare cose nuove, e la capacità di immaginare cose nuove non esiste senza la conoscenza di tipo artistico, filosofico, letterario, ecc.

L’imprenditoria del nuovo rinascimento mette insieme competenze di tipo tecnico con quelle di tipo culturale

Non bisogna considerare la tecnologia da un punto di vista meramente tecnico e strumentale, serve accanto una riflessione ed una interpretazione degli impatti che le tecnologie hanno sulla vita degli esseri umani, solo un approccio umanistico può portarlo.
Banalmente come si deciderà quali incontri e riunioni fare in maniera telematica e quali fare in maniera fisica? quali saranno i metri di misura per fare questi tipi di scelta?
Solo conoscenze umanistiche possono essere utilizzate per rispondere a queste domande, serve a poco la conoscenza tecnica degli strumenti in queste decisioni.

Forse la scossa della pandemia ha fatto fare un salto molto più veloce a strutture di tipo associativo (i cui aderenti stanno dimostrando grande voglia di fare), rispetto alle strutture più consolidate. Il vero vantaggio dell’associazionismo oggi è che può gestire in maniera agile “i passaggi”. La grande impresa invece deve modificare il suo modo di pensare oppure sarà destinata ad appiattirsi: per il pensiero lineare non ci sarà più spazio


Tre parole per il futuro del lavoro
- PENSIERO AGILE
- INNOVAZIONE A VALORE AGGIUNTO
- RIDUZIONE DEGLI SPRECHI E SOSTENIBILITÀ

 
 

Link utili per approfondire

- Kate Raworth “Economia della Ciambella
- Maurizio Morini, Pier Giorgio Ardeni “Il lavoro del futuro nell'industria a Bologna e in Emilia-Romagna