Tra click e calamaio: pronti per immaginare qualcosa di completamente nuovo?
La scuola per come la conosciamo non c’è più e non è detto che il ritorno alla normalità ce la restituisca così com’era, anche con i suoi elementi fondamentali che sono già stati in passato messi in discussione. L’effetto della pandemia sul sistema scolastico è un grande potenziale di innovazione:
stiamo assistendo al più diffuso evento di co-progettazione della scuola del futuro che avremmo mai potuto immaginare.
In questo periodo prevale il pieno emergere della cultura partecipativa, dei social network, dei webinar, open courses ecc… e stiamo attingendo da queste pratiche più che da qualsiasi teoria pedagogica.
Docenti, studenti e genitori: giochi di ruolo
I DOCENTI sono alle prese un lavoro di traduzione dei contenuti e delle modalità, e di riconessione, in tutti i sensi.
GLI STUDENTI si trovano a dover fronteggiare questa situazione in maniera non certo facile: prima gli studenti e le studentesse entravano ogni giorno in un’aula sempre uguale, ora invece è la scuola che entra nelle loro case, ognuna diversa dall’altra. Chi ha un computer e una connessione stabile può andare a scuola, chi invece ha quattro fratelli con le stesse esigenze oppure vive in un paesino dove non prende internet o che semplicemente non ha una connessione in casa, non può frequentare le lezioni.
I GENITORI si trovano a dover gestire i figli mentre lavorano da casa, e questo porta a una fluidità dei ruoli che può diventare anche una risorsa, ma è sicuramente una fatica.
Stanno andando in crisi le strutture precedenti, a cui eravamo abituati senza consapevolezza di esserlo, e questa è una sfida in atto, che potrebbe avere dei riscontri positivi in futuro.
Ci sarà - forse - una consapevolezza nuova: abbiamo capito che la vita scolastica non può essere completamente offline. I docenti hanno acquisito un set di competenze prezioso: le competenze di cittadinanza digitale.
Quando si parla di scuola il problema non è scegliere tra il libro cartaceo oppure il suo formato digitale, il problema è nell’apertura e nell’accessibilità dei contenuti editoriali. I libri scolastici non fanno parte dell’archivio bibliotecario digitale e per questo bisogna iniziare a puntare su materiali di apprendimento transmediali, rilasciati con licenze aperte e senza costi di accesso.
Tre parole per il Futuro
- COMUNITÁ EDUCANTE
- SPERANZA
- INCLUSIONE