Meno perfezione = più idee
Per innamorarsi del Futuro, da dove cominciare? Innanzitutto, domandosi cosa ci farebbe stare meglio secondo una logica "
Human and Planet centered design"
Come ci racconta anche
Sara Roversi bisogna che l’innovazione sia Human and planet center innovation, e lo sviluppo deve esssere i-uman non i-tech.
Dopo anni a viaggiare nei cosiddetti "paesi meno sviluppati", Francesca può raccontarci che nel detto “sud del mondo” in città come Nairobi, San Paolo, Bangalore, il cambiamento lo percepisci giorno per giorno,
sembra di vivere in timelapse. C'è
una popolazione molto giovane che "non ha niente da perdere" e se una cosa la vuoi fare la devi fare da solo non puoi aspettare che arrivi qualcuno o lo stato: questo ha permesso di
prendersi delle responsabilità, senza aspettare che qualcuno faccia le cose. Sono paesi in cui problemi reali spingono a trovare soluzioni reali e innovative, tutto è svincolato da reti e regole costruite.
Capacità di innovare a partire dal niente, l’imprenditoria inizia a 17 - 18 anni, in questi paesi chi ha un'idea parte con il provare a realizzarla senza fondi né altro, sperimentando e passando per tantissimi prototipi dal niente.
Si è
costantemente in modalità prototipo, si vede cosa funziona e cosa no, per poter fare le modifiche, coni prototipi si va a bussare alle porte, mostrando senza timori gli errori e i fallimenti e come un vanto si chiede: "
mi aiuti a farlo ancora meglio?". In questo modo si racconta anche con molto più orgoglio il fallimento, perché ciò che hai sbagliato ti sta già insegnando a far meglio. In occidente si tende comunque a nascondere l'imperfezione.
Meno perfezione = più idee, e più progetti realizzati davvero.
In Paesi meno sviluppati c'è anche meno rete e meno struttura, il sistema bancario è meno presente, ma anche solo la rete elettrica: la rete, la struttura, che ha tantissimi vantaggi in termini di facilitazioni, è però anche una gabbia.
E fuori dalla gabbia ... voli.
Il problema della
mentalità imprenditoriale giovane, ad oggi, è che "se la lancio la devo lanciare alla grande". Prima ne parli tantissimo, fai presentazioni, e quando la lanci... per forza trovi qualcosa che non va. Questo rincorrere la perfezione rende tutto non solo lento, ma anche faticoso da vivere come protagonista imprenditore. Invece in Paesi con molte meno possibilità,
chiunque ha un'idea la lancia e prova a realizzarla, sperimentando un sacco di prototipi, da cui si impara tantissimo.
Costruire invece che obiettare: un inno a un Futuro che ci faccia venir voglia di rimboccarci le maniche
Alla fine degli anni '90, il sindaco di Tirana, città all'epoca devastata politicamente e socialmente, ebbe un'idea:
dipingere le facciate dei palazzi del centro con colori vivaci, per riportare il senso di bellezza negli animi degli abitanti della città, e aiutarli a ritrovare un senso di appartenenza.
Seguendo questo esempio, per
innamorarsi del Futuro è importante immaginarlo colmo di bellezza, perché è anche così che ci viene voglia di darci da fare.
Anche a livello comunicativo, siamo sempre in un atteggiamento critico nei confronti delle cose che vanno male, il giornalismo dovrebbe raccontare le cose proponendo anche soluzioni, dobbiamo mettere al interno di una narrazione su questioni negative anche
visioni di futuro in cui quel problema non c’è più,
dobbiamo raccontarci di un mondo futuro più bello.
Dobbiamo costruire un immaginario di futuro che ci stimoli a lavorare per esso.
Proprio come ha spiegato bene
Vincenza Pellegrino, dicendo che utopia e distopia sono le forme di rappresentazione sociale del futuro.
Di obiezioni e muri ne incontreremo tantissimi:
il vero lavoro degli innovatori, in fondo, inizia sempre davanti a un "no". Esiste una fondamentale differenza tra innovatori e visionari che ci ha raccontato
Alberto Robiati.
Sostituire i "si, e ..." ai "no, ma ..."
Quando ci viene sottoposta un'idea, la nostra testa è orientata a chiedersi il come, e a trovare tutti gli ostacoli alla sua realizzazione. Ci sono molti modi per smontare queste convinzioni, però dobbiamo allenarci un po', imparando a
costruire sull'idea dell'altro, invece che a trovare delle obiezioni.
Avere un'apertura diversa al nuovo e alle idee, prima delle obiezioni bisogna costruire idee sopra le idee degli altri.
Prendere ispirazione da una pratica teatrale in cui un attore inventa qualcosa e quelli che vengono dopo devono continuare a costruire la scena partendo da quello che è stato fatto prima senza obiezioni,
non si distrugge mai ma si costruisce su tutto. YES AND...
In questo modo si riesce a
mantenere e coltivare l'entusiasmo, senza scontri di nessun tipo, evitando che le idee si pietrificano all’interno della testa di chi le ha pensate, metodo che da fiducia a chi propone un’idea,
fiducia che si ripropone come fiducia nel futuro.
Tre parole per il Futuro:
-
CORAGGIO-
SOLIDARIETÀ-
FUTURO