Il sistema di valori meridiano è basato sul
valore della lentezza: la lentezza, in particolare, è una categoria critica per guardare alle aberrazioni del turbocapitalismo, come cita
Paolo Venturi dicendo che “la fretta è la disfunzione della velocità.
Il mediterraneo come categoria metaforica diventa
luogo che resiste alle forzature di un modello illuminista di modernità e per questo “arretrato”, luogo che vede la natura tragica del conflitto come valore positivo e generativo, dove non si necessita alla fine di un vincitore e di un vinto, ma si ha un pluralismo di convivenza tra culture che si scontrano.
Mediterraneo può essere un paradigma per ripensare alla modernità, quella che si sforza di accelerare ad ogni costo, scritto fondamentale di
Franco Cassano, Approccio Meridiano.
Cosa fare nell'oggi? Un approccio mediterraneo non vuole dire rinnegare l’innovazione, ma non avere pudore di tornare indietro a recuperare dal passato. Immaginare insieme delle possibili vie di fuga che non siano ovvie e che ridiano nelle mani delle comunità il futuro visto come una scelta.
Resilienza sì, ma attenzione. E se parlassimo, piuttosto, di "essere antifragili"?
C'è un
aspetto nella resilienza che non torna, dettato soprattutto dalla terminologia che viene dalla fisica meccanica: il piegarsi, risollevarsi,
come se dovessimo soffrire come primo movimento. Non vuole essere una critica alle moltitudini di ottimi progetti "resilienti" che costellano il nostro territorio, solo un invito a fare attenzione al significato che diamo alle parole: forse servirebbe essere non tanto resilienti, quanto rivoluzionari.
Quando ci sono dei soprusi molto forti bisogna essere capaci di
essere piuttosto "antifragili": capacità cibernetica di capire e imparare dagli errori che consente di fare un passo avanti evolutivo.
Per un nuovo modo di intendere il "nomadismo"
Sono tempi che ci richiedono un nomadismo. Anche oggi ci sentiamo nomadi, ma è sempre un
nomadismo stanziale. Occorre sottolineare il concetto di "restanza": esistono eroi che mantengono in vita paesi locali. Il tema del ruralismo va rivisto nell'ottica esistenziale, partendo dalla nostra identità, che deve essere essa stessa capace di migrare. Mettiamo tanta energia per mantenere una coerenza identitaria, e ci dimentichiamo che siamo una moltitudine: forse il digitale e l’infosfera consentono collegamenti anche più intimi di quelli fisici,
hanno davvero in sè i geni per poter espandere la complessità del presente? A questa domanda ha risposto anche
Paolo Venturi, offrendo un nuovo concetto di luogo.
Tre parole del futuro
- COLLABORAZIONE
- CONDIVISIONE
- CONTAMINAZIONI