Reset, Reconnect e Restart!
- A fine 2019 è uscito un articolo su
Nova - Il Sole 24 Ore, dove Sara esortava al
Reset e Restart: abbiamo raggiunto una velocità insostenibile, dobbiamo rallentare. Bene, è arrivato il momento che tutti si auspicavano, o che temevano! Sta succedendo e non ce l'aspettavamo, abbiamo sottovalutato, pensando che succeda sempre "lontano". Ricominciare cambiando tutto, provando a ripensare a un mindset nuovo.
- E questo
mindset nuovo, da cosa parte? Parliamo di
economia circolare, ma sarebbe meglio parlare di
stile di vita circolare: ogni volta che creiamo qualcosa, di qualunque tipo, dobbiamo pensare a come impatta sull'ecosistema
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Tra il reset e il restart ora dobbiamo inserire il "reconnect": siamo ri-precipitati alla base della piramide di Maslow, al punto di partenza: infatti tutti hanno ricominciato a cucinare, per necessità ma anche per riconnettersi alle nostre origini, che sanno di casa, di genuino e di vero.
- Inoltre, abbiamo ricominciato a
rifornirci di cibo dai negozi di prossimità: in pochissimo tempo, si è rivalorizzata la produzione locale, anzi iperlocale! Piccoli agricoltori che hanno la possibilità di non interrompere il proprio lavoro: interromperlo significherebbe interrompere un ciclo.
In moltissime zone del mondo si sta replicando questo fenomeno: il cibo del futuro allora forse è davvero modello produttivo-generativo, basato sul valore locale, sulla valorizzazione di ogni singolo scarto (es. dagli scarti di produzione birra si genera farina!).
Siamo forse già su un palcoscenico da cui possiamo assistere al cibo del futuro?
- Alcuni esempi di modelli virtuosi che si stanno sviluppando già negli ultimi anni in questa direzione (anche prima dell'emergenza mondiale!)
* Smart Farming > utilizzo di tecnologie avanzate nella filiera, direttamente (e letteralmente!) sul campo! Sensori per irrigazione, droni per monitoraggio, forecasting avanzate.
* Vertical Farm > pensiamo zone completamente food-destert, come New York. Il vertical farming permette di coltivare a ripiani: ogni singolo seme potrebbe avere la luce e l'acqua di cui ha bisogno. Ci sono aziende che stanno sperimentando modelli di grande successo, per esempio utilizzando vecchi capannoni disabitati
- Cosa resterà, quindi, del settore della ristorazione/horeca dopo questo periodo?
Secondo Sara ripartirà, anche prima di altri, perché sarà il nuovo fulcro della socialità. Non interromperemo ciò che ci mette in prima fila come esseri umani. Ci sono comunque casi interessanti di realtà che si sono reinventate, pensiamo a chi prima non faceva delivery o a un oste che inizia a fare collegamenti live sui social, cosa mai sperimentata perché prima stava "solo" in cucina.
Ricordiamo, inoltre, che chi ora fa delivery lo fa per offrire un servizio, non per guadagnare: al momento guadagnare è pressoché impossibile.
- Nutrire il futuro: sì, ma come?
Quando ritorneremo non dovremo accontentarci nel fare la scelta più "basica", dobbiamo mantenere ciò di cui ci siamo resi conto in questo periodo di reset e reconnect.
- È possibile immaginare davvero un futuro dove il cibo sarà democratico per tutti? Dipende da noi! Proviamo a fare un reverse enegeneering ogni volta che diamo un morso! E riprenendo buone abitudini del passato, cercando la consapevolezza profonda di ogni gesto alimentare che facciamo.
È vero che sono passi elementari, ma il cibo deve essere elementare!